Teatro

La ragazza di Bube arriva al Teatro Puccini

La ragazza di Bube arriva al Teatro Puccini

TEATRO PUCCINI, FIRENZE
30 e 31  MARZO 2012 ORE 21.00

EsTeatro
con il Patrocinio della Provincia di Firenze

presenta


LA RAGAZZA Di BUBE
di Carlo Cassola

adattamento teatrale
Biribò ● Toloni

Regia: Biribo’● Tolon
Assistente alla Regia: Cristina Di Sciullo

Costumi: Antonio Musa
Scene e Luci: Silvia Avigo
Musiche Originali: Roberto Procaccini

Con :
Valeria Vitti, Elena Balestri, Rosario Campisi, Goberto Teghini, Rosetta Ranaudo, Enrico Dabizzi, Cristina Di Sciullo, Lidia Giordano, Marta Martini, Fabio Rubino, Anna Umberti.
 

ASSOCIAZIONE CULTURALE ESTEATRO                                    
LA RAGAZZA DI BUBE
30 e 31 marzo 2012, Teatro Puccini. Firenze


L’Associazione culturale Es Teatro presenta per la stagione 2011/12 del Teatro Puccini un progetto teatrale basato sul romanzo di Carlo Cassola “La ragazza di Bube”, una delle opere più rappresentative della letteratura italiana del Novecento.


L’interesse per il testo di Cassola, per le tematiche che affronta, per la forza dei personaggi e le cariche atmosfere toscane, hanno convinto da tempo i registi Paolo Biribò e Marco Toloni a sviluppare un progetto che potesse rendere omaggio alla forza espressiva del romanzo.


Il fascino è quello del paesaggio che si apre fra Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e Volterra negli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale, un momento storico cruciale per la giovane vita della Nazione quando Resistenza, politica, ideali e sociale sono valori che spesso si accompagnano alla violenza, alla passione e alla delusione, divenendo ingredienti fondamentali nella vita degli individui.
In questo panorama lo spettacolo si concentra sui destini isolati dei protagonisti, sullo scorrere quotidiano della vita, colto nel suo riflettersi nell'interiorità dei personaggi, nella loro visione del significato dell’esistenza, del sacrificio e del dolore.
E’ soprattutto il netto contrasto fra la dimensione più intima del vivere quotidiano con il richiamo spesso forzato alla fede politica ad affascinare i due registi portandoli ad approfondire il rapporto fra maschile e femminile là dove sembrano rappresentare lo scorrere delle vicende politiche da un lato e i sentimenti, le passioni e i legami più forti dall’altro.


Alle figure femminili come quella di Mara, protagonista istintiva ed energica, sembra infatti reso possibile cogliere il senso della vita nel succedersi di dolori, delusioni e angosce ma che è in grado di regalare anche piccole felicità e desideri improvvisi, forti emozioni e soprattutto amore.
L’intento è quello di rimanere totalmente fedeli sia alla narrazione degli eventi sia allo stile dello scrittore toscano, attraverso l’uso del semplice linguaggio quotidiano e della prosa asciutta del romanzo.
Così come nel testo scritto la lingua impiegata sarà scarna ed il vocabolario povero ed essenziale nella volontà di poter  trasferire al meglio in scena il dialetto toscano delle classi popolari e il ritratto di una società che oggi pare così lontana al punto da sembrare svanita.


Un piccolo mondo dove le ragazze attendono la domenica come unico respiro per uno sguardo furtivo ai giovanotti, dove gli abiti si fanno in casa, il bucato al lavatoio e i ragazzi a capannelli in piazza vivono le loro
prime emozioni.